venerdì 9 novembre 2012

Once upon a time

C'era una volta, tanto tempo fa, un mondo incantato, un mondo di fiaba!
C'era una volta, tanto tempo fa, una principessa.
C'era una volta, tanto tempo fa, una strega cattiva.
C'era una volta....o forse c'è ancora, una serie TV che sa far rivivere le storie della nostra infanzia, tra il nostro mondo e quello del "tanto tempo fa".
E così le storie di Biancaneve e i sette nani, del principe azzurro e della regina cattiva, di Cenerentola, di Tremotino, di Geppetto e di Pinocchio, del Grillo Parlante e della Fata Turchina, di Cappuccetto Rosso, e di molti altri ancora riprendono vita sul piccolo schermo, grazie a Adam Horowitz e Edward Kitsis che avevano concepito la serie sette anni prima di unirsi allo staff di sceneggiatori di Lost.
E con la stessa tecnica a flashback, scopriamo piano piano, la vera storia di questi personaggi di fiaba, mentre essi vivono nel tempo presente,  in un mondo terribile: 


C'era una volta una foresta incantata popolata dai personaggi classici che conosciamo, o che pensiamo di conoscere. Un giorno si ritrovarono intrappolati in un luogo dove a tutti era stato rubato il lieto fine. Il mondo reale.




Henry: Non ho mai visto quell'orologio muoversi. Il tempo qui si è fermato.
Emma: Come dici?
Henry: È il sortilegio della regina! Ha mandato qui il popolo della foresta incantata!
Emma: Cioè... una regina cattiva ha mandato qui tutti i personaggi delle favole?
Henry: Si! E ora sono intrappolati.
Emma: Fermi nel tempo a Storybrooke nel Maine... E vuoi che io me la beva?!

La serie è davvero appassionante e per i fan del fantasy merita davvero di essere vista, perché riesce a dare nuova vita ai protagonisti di storie che hanno alimentato la nostra fantasia di bambini!

sabato 27 ottobre 2012

La Poesia d'amore per eccellenza



Un fuoco sottile mi corre sotto la pelle

E con gli occhi nulla vedo e rombano le orecchie...

Su me sudore si spande e un tremito mi afferra

E sono più verde dell’erba e poco lontana da morte sembro a me stessa….


Saffo 

Un modo diverso di guardare al concetto di famiglia


“Chi in ogni momento si lamenta […] di portare la propria croce (marito, moglie, padre, madre, nonno, nonna, zio, zia, fratello, sorella, figlio, figlia, patrigno, matrigna, figliastro, figliastra, suocero, suocera, genero, nuora) è a sua volta la croce dell’altro, che […] si lamenta di dover sopportare a tutte le ore la croce (genero, nuora, suocera, suocero, figliastra, figliastro, matrigna, patrigno,  figlia, figlio, sorella, fratello, zia, zio, nonna, nonno, madre, padre, moglie, marito) che gli è toccato di  portare in questa vita, e così, da ciascuno secondo le sue capacità e a ciascuno secondo i propri bisogni”.
Augusto Monterosso 

giovedì 30 agosto 2012

George R. R. Martin, il nuovo must del fantasy

In questo periodo la mia blog-cronaca di libri è andata a rilento.
I miei lettori si saranno chiesti il perché.... (sono sicura che tutti i giorni vi domandavate: "ma come mai Euterpe non ci parla di un nuovo libro?"  [:P] ).
Non preoccupatevi, non ho certo interrotto la mia attività preferita, ma ho soltanto avuto, diciamo così, una attenzione mono-libristica...
Il tutto ha avuto origine l'anno scorso, mi trovavo per caso in una nota libreria di un noto centro commerciale, e mi sono imbattuta nello scaffale dei libri in offerta. Ed è stato così che ho fatto uno degli incontri più belli: ho conosciuto la bellissima, quasi infinita, saga fantasy di George R. R. Martin. 
Ora non voglio stare qui a farvi il copia in colla della vita ed opere di questo autore. Se volete sapere di più, leggete qui: http://it.wikipedia.org/wiki/George_R._R._Martin
Io vi vorrei parlare soltanto, si fa per dire, delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire).
I libri di questa saga, perchè di libri - i al plurale si parla, sono stati scritti a partire dal 1991 e il caro Martin ne sforna di continuo di nuovi, ancora!
Dall'inglese all'italiano sono catalogati con edizioni diverse e quindi i numeri totali cambiano.
Ecco, sempre grazie a wikipedia, una ricostruzione dei numeri e dei titoli:

Edizione originale Edizione italiana (tr. Sergio Altieri) - Mondadori Note
# Titolo Pag. Cap. Prima edizione # Titolo Prima edizione Volume unico
1. A Game of Thrones 694 73 Voyager Books (UK),
Bantam Books (USA), 1996
1. Il Trono di Spade Mondadori, 1999 Il gioco del trono, Urania - Le grandi saghe fantasy n.1, 2007
Il trono di spade. Il grande inverno, Mondadori - Le cronache del ghiaccio e del fuoco, 2011
Contiene un prologo e i punti di vista di otto personaggi
2. Il grande inverno Mondadori, 2000
2. A Clash of Kings 768 70 Voyager Books (UK),
Bantam Books (USA), 1998
3. Il regno dei lupi Mondadori, 2001 Lo scontro dei re, Urania - Le grandi saghe fantasy n.4, 2008
Il regno dei lupi. La regina dei draghi, Mondadori - Le cronache del ghiaccio e del fuoco, 2012
Contiene un prologo e i punti di vista di nove personaggi
4. La regina dei draghi Mondadori, 2001
3. A Storm of Swords 973 82 Voyager Books (UK),
Bantam Books (USA), 2000
5. Tempesta di spade Mondadori, 2002 Tempesta di spade - Parte prima, Urania - Le grandi saghe fantasy n.7, 2009
Tempesta di spade - Parte seconda, Urania - Le grandi saghe fantasy n.8, 2009
Contiene un prologo, un epilogo e i punti di vista di dieci personaggi
6. I fiumi della guerra Mondadori, 2002
7. Il Portale delle Tenebre Mondadori, 2003
4. A Feast for Crows 753 46 Voyager Books (UK),
Bantam Books (USA), 2005
8. Il dominio della regina Mondadori, 2006[2] Il banchetto dei corvi, Urania - Le grandi saghe fantasy n.9, 2010 Contiene un prologo e i punti di vista di dodici personaggi
9. L'ombra della profezia Mondadori, 2007[2]
5. A Dance with Dragons 1040 72 Voyager Books (UK),
Spectra Books (USA), 2011
10. I guerrieri del ghiaccio Mondadori, 2011[3] Contiene un prologo, un epilogo e i punti di vista di sedici personaggi
11. I fuochi di Valyria Mondadori, 2012[4]
12. La danza dei draghi -
6. The Winds of Winter[5] - - - - - - - -
7. A Dream of Spring[6] - - - - - - - -

Io sono arrivata fino ai "Fuochi di Valiria", quindi facendo il punto della situazione mi manca un libro per finire il vero V libro....perché "la danza dei draghi" ancora non è uscita in italiano.
Poi ci sarebbero altri due libri, che verrano spezzati pure quelli...e insomma facendo un pochino di conti matematici, fino adesso, almeno in forma materiale-cartacea,  ho letto 11 libri!
La morale di questa lettura è che sono letteralmente entusiasta e felice di queto nuovo mondo fantasy, tanto da non riuscire a leggere altro o da interrompere "le letture di mezzo", ogni qual volta esce un nuovo libro della saga.
Al di là delle lungaggine di macro-struttura, le Cronache del ghiaccio e del fuoco costituiscono, un nuovo - nuovo rispetto ai padri Tolkien & Co - importante approdo del fantasy contemporaneo.
Come ho scritto all'interno del Post, Lo spirito d'Euterpe, così come dice Milo Milani, “Ci sono dei personaggi che, quando li incontri, è per sempre". Per i personaggi di Martin questa massima è verissima.
Il mondo di riferimento è ovvimente un mondo altro, diciamo che è un'ambientazione molto medievale.
C'è il continente Occidentale, con i suoi 7 regni, comandati da vari lord che hanno giurato fedeltà al re che siede sul Trono di Spade. Le nobili case in questione sarebbero quelle degli  Baratheon, Stark, Lannister, Arryn, Tully, Tyrell e Martell e dei Greyjoy . Su tutti domina-dominiava-dominerà forse ancora la casa Targaryen.
Ogni casa ha il suo regno, la sua storia, il suo stemma e il suo motto di riferimento 
A nord del continente occidentale si erge la Barriera, un imponente muro di ghiaccio che protegge i Sette Regni dai pericoli provenienti dal profondo nord, in cui vivono i Bruti, giganti e gli Estranei.
Ad est del continente occidentale, oltre il Mare Stretto, c'è poi un continente chiamato Essos, dove vivono le popolazioni nomadi  dei Dothraki  e  dove fioriscono le Città Libere: Lorath, Braavos, Pentos, Myr, Tyros, Lys, Volantis, Norvos, Qohor. Poi ci sono Qarth, Asshai delle Ombre, Astapor, Yunkai, Meeren, Valyria, Vecchia e Nuova Ghis.
Le stagioni sono un pochino particolari: una primavera può durare una cosa come 10 anni, e poi arriva l'inverno, che ne può durare altrettanti.
La magia è presente, ma in modo marginale, c'è più che altro qualche strega,  ci sono sacerdoti del fuoco, poi  i figli della foresta (a metà tra elfi e folletti, ma sono morti quasi tutti), ci sarebbero dei para-zombi, i meta-lupi e i draghi.
Il leitmotiv imperante è dato dalle vicende delle varie case e personaggi che lottano per avvicendarsi nel così detto gioco, quello per il dominio del Trono di Spade. 

Ora raccontata così, verrebbere da dire: " E allora? Che c'è di nuovo?".
Il nuovo, a mio dire, è nello stile narrativo e di scrittura. La cronaca è divisa in capitoli, ognuno dedicato ad un personaggio diverso e la storia procede seguendo le storie dei vari personaggi.
Oltre a questo c'è quasi una sorta di fuoco ispiratore: ci sono lotte, duelli, amori, tradimenti, sofferenze, matrimoni, fughe, guerre, banchetti, tutti raccontati in modo sublime, senza mai annoiare. 
I cattivi sono tutti belli e biondi, e i buoni sono o figli-bastardi o esiliati dal loro posto di diritto.
Il bene e il male della vita dell'essere unamo, è rappresentato così, allegoricamente in un continuo alternarsi di ambientazioni e personaggi, di valori e opinioni.
Ogni luogo ha la sua particolarità, cambiano le lingue, i costumi, il cibo, le storie.
Ogni volta sembra di andare a visitare un mondo diverso, pur trovandosi immersi in un solo grande mondo immaginario.
Non esiste un antefatto. La storia non inizia con un "c'era una volta il mondo Occidentale", ma si è immersi nell'immediato tra ranger e freddo, tra meta-lupi e Stark. Solo col tempo, si arriva a capire l'origine del tutto, a flash-back, ma sempre tramite il racconto dei personaggi. E la cosa sconvolgente è che tutto è descritto talmente bene che, in mezzo a tutti questi nomi, in mezzo a tutte queste casate, in mezzo a tutti questi luoghi, non  si perde il filo.... si riesce ad orientarsi e a capire tutto.

Ho aspettato a parlarvi di questa saga fantasy, perché volevo arrivarne alla fine, ma per forza di cose, dato che la fine ancora non esiste, non ho un giudizio finale da esprimere.
Vi posso dare un parere intermedio: vale veramente la pena di essere letto, io ne sono rimasta affascinata,  e sono qui incollata, nell'attesa di capire come andrà a finire.

Per coloro i quali si ritrovano ad essere scettici, o troppo poco pronti a leggere così tanto,  un suggerimento:
-   alla saga è seguita una serie TV meravigliosa, fatta magnificamente, la cui scenaggiatura è curata dallo stesso Martin....ecco qui alcuni riferimenti:


E se ancora non vi ho detto abbastanza ricordatevi che... come dice Cersei Lannister:

« When you play the game of thrones, you win or you die. »


Come sempre buona lettura!




martedì 28 agosto 2012

Alla Luna: un tributo a Neil Armstrong:

In questi giorni, dopo l'atterraggio del Curiosity su Marte, si è tornati a parlare della possibilità di nuove missione spaziali, con destinazione Marte....
La cosa è di per sé entusiasmante e sconcertante allo stesso tempo.
Ci entusiasmiamo perché la conquista dello Spazio e la comprensione dell'ignoto sono una delle mete a cui l'essere umano aspira, da che è in questo mondo.
Ci sconcertiamo, un poco, perché di fronte a tante povertà terrene, a volte ci domandiamo se non sarebbe più opportuno investire i soldi connessi a possibili spedizioni, scoperte, ricerche, in un altro modo.

In attesa di capire quale sia l'approccio migliore e auspicabile, mi faceva piacere, traendo spunto dalle recenti nuove notizie, rendere omaggio a un Astronauta famoso:  Neil Armstrong, recentemente scomparso.
A lui, che insieme ad altri suoi pari, è riuscito a soddisfare il sogno di arrivare sulla luna, vorrei dedicare un piccolo omaggio in stile Euterpe.

Le stelle intorno alla luna bella
nascondono di nuovo l'aspetto luminoso,
quando essa, piena, di più risplende sulla terra..
.

Saffo


Alla Luna

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!


G. Leopardi


Ed ecco la traduzione di questa immortale canzone dei Police:

Walking on the moon

Passi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla luna

Ritornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
Ritornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
I piedi a stento toccano il suolo
Camminando sulla luna
I miei piedi facilmente on fanno rumore
Camminando sulla luna

Qualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così bene

Passi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla luna

Qualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così bene

Police

La bellezza di riuscire ad arrivare, "là dove nessun altro uomo è mai giunto prima", può essere eguagliata solo dalla forza della poesia.
Se penso che qualcuno ha fatto delle aspirazioni poetiche, una missione scientifica, oltre che una meta fisica, non posso che restare allibita.

Così Euterbe celebra un uomo.

Ecco qui come poter approfondire notizie ed opinioni: http://attivissimo.blogspot.it/2012/08/neil-armstrong-miniguida-per-evitare.html

sabato 25 agosto 2012

Bionda artigianale, dal gusto un po' amaro, con aroma di caramello



Prendi una sera d'estate.

Prendi un piccolo borgo toscano.

Guarda il paesaggio di colline e olivi.

Senti il gusto delle cose fatte a mano,

Assapora aromi e bollicine.

Ascolta i musici e guarda i giullari.

Vivi sotto il cielo.

Ecco la magica atmosfera che ho vissuto ieri sera, per caso, per le strade del Borgo di Artimino.
Recatami in loco per sfuggire dal caldo e mangiare i buoni salumi e formaggi di un circolino doc, in compagnia di vento e cipressi, ho potuto imbattermi in una piacevolissima e dissetante sorpresa: il Festival della Birra Artigianale.
E così mi sono ritrovata a gironzolare tra gli stand, in un atmosfera tutta medioevale, ad assaggiare birre di ogni tipo, rigorosamente "fatte a mano"!
Gli espositori, tutti vestiti di panni antichi, ti parlavano delle loro creazioni, descrivendone i sapori e gli aromi.
C'erano le rosse e le bionde, le birre fruttate o caramellate, quelle al doppio malto o quelle al farro.
Il tutto intervallato da spettacoli medioevali: musici, giullari, saltimbanco e tombola medioevale.
La serata è stata davvero bellissima e mi ha fatto piacevolmente riflettere su un nuovo trend economico: la produzione di birra artigianale!
Ultimamente, infatti, mi è capitato spesso di assaporare birre artigianali, e ne sono rimasta soddisfatta. Primariamente perché sono un modo diverso di consumare un prodotto, contro tendenze eccessivamente global, ma secondo un criterio di valorizzazione di un territorio (spesso sono utilizzati orzo e luppolo locali). Secondariamente perché hanno un'aroma migliore e non sono eccessivamente "gassate", sono insomma più fluide, e quindi più buone da gustare.
Infine bevendole, si rimane legati, in un modo speciale, al luogo in cui sono state prodotte.
Di solito non uso il mio blog per fare pubblicità, ma per descrivere meglio le birre che ho bevuto, non posso non fare riferimento ad alcuni produttori:
- La Ramata: una belgian dubbel, fatta da una miscela di malti, alcuni caramellati, made by Bottega 33;
- La Sibilla: birra in stile Fata, bionda delicata e floreale, capace di trasmettere percezioni e risonanze di cristallina purezza, made by Birrificio le Fate;
- La birra dell'Isola d'Elba, francamente non ricordo il tipo che ho bevuto, ma era con il farro, made by Birra dell'Elba;
- La Buonamici, color rosso rubino, schiuma pannosa, made by Borgo al Cornio;
Altri erano poi i produttori presenti....il Birrificio Math, il Piccolo Birrificio Clandestino, il Bad Attidude, che aveva le bottiglie con la grafica più carina di tutte ( si sa che una donna guarda anche questo), la Desmund, Il Bovaro, l'Acribirrificio.
State tranquilli, non sono riuscita, ahimè, a berle tutte, e l'ho fatto tramite piccoli assaggi. Ho insomma bevuto con prudenza, ma gustando ogni bollicina!

Se ho stuzzicato il vostro interesse, e vi ho fatto venire un po' di sete, vi ricordo che l'evento ad Artimino dura fino al 26 agosto, e che il team di Cervogia Fest, organizza altre due tappe: dal 28 al 30 Settembre a Rocca di Serravalle Pistoiese e dal 5 al 7 Ottobre al Castello di Monteriggioni.

Unire un segreto antico ad un modo diverso di fare economia è un modo nuovo di guardare all'artigianalità! Se il tutto viene miscelato con maestria a scenari d'altri tempi, la fermentazione non può che produrre ottimi risultati!

E così come scriveva William Shakespeare, "For a quart of ale is a dish for a king"!!!!!!


L'articolo costituisce materiale per la candidatura a fare parte del Team Florens e che il tema o soggetto dell'articolo è compreso tra quelli che verranno discussi a Florens 2012: www.fondazioneflorens.it

venerdì 24 agosto 2012

Batman forever

Ebbene sì, da brava nerd quale sono, mi sono lasciata prendere dall'enfasi fantastico-commerciale e sono andata a vedere l'ultimo film di Batman: The Dark Knight Rises....
Le vicende di cronaca nera  che hanno inaugurato l'anteprima del film per mano di un pazzoide sono tragicamente note a tutti, e tuttavia il film vale la pena di essere visto!
La trilogia di Christopher Nolan si conclude, così almeno sembra, dopo 165 minuti di tensione, passione, botti e schianti, belle tutine e climax crescenti. 
Il film inizia lento: Bruce è in crisi, perché la sua Rachel è morta e perché tutti lo accusano, o meglio accusano Batman, di aver ucciso Harvey Dent, che in effetti non uccide, ma soltanto lascia morire, ma solo perché nel frattempo era diventato Due Facce e stava per uccidere il figlio del commissario Gordon....
Poi succede l'inaspettato: una splendida ladra, interpretata da Anne Hathaway e di nome Selina Kyle (una bellissima cat-woman rivisitata, senza coda, ma solo con una bella tutina e occhialini infrarossi che diventano simil-orecchie da gatta), si introduce in casa sua rubando il filo di perle della madre e non solo....
È per questo motivo che Batman ritorna in pista, non senza dolore.


Insomma 10 + a tutto: alla trama, agli attori, ai tempi e ai ritmi di narrazione!
Poi è un escalation di avvenimenti e si introduce il nuovo super-cattivo della serie: Bane!
 Mostro di muscoli e maschera, dalla voce metallica e dal 'physique du rôle', molto più  du rôle' di Batman. La trama si infittisce e ne succedono delle belle, che però non vi racconto....
Mi limito a dire che il super cattivo, poi non è tanto cattivo, perché c'è un altro personaggio, ancora più cattivo che agisce nell'ombra....etc, etc, etc, in vero stile film-batman!
Infine il film torna indietro: ai traumi infantili di Bruce e al suo incontro con Ra's al Ghul.
Anche a questo giro Gotham City rischia di essere distrutta, ma un eroe oscuro, il nostro cavaliere della notte risorto, la salva, ovviamente!
Il finale è poi inatteso e buffo....insomma alla fine Batman diventa cittadino onorario di una città......e poi forse arriva anche Robin......


Di più non vi dico, vi lascio alla suspance....


Insomma la trilogia di Christopher Nolan è a mio dire la migliore, tra i tanti film ispirati  alla storia di   Batman, e ci fa dire Batman Forever....non l'altro film però.

Come sempre, buona visione!

mercoledì 22 agosto 2012

Tv e dintorni, tra moda e tocco di classe....

Certe volte, facendo zapping in qua e in là, capita di incappare in un bel programmino che non ti aspettavi, che ti solletica e che ti piace talmente tanto da diventare un piacevole appuntamento fisso.
Mi è capitato così di vedere un programma davvero carino su la7d che si chiama "Buccia di Banana".
Condotto da Giusy Ferrè, è un docureality che aiuta le varie buccie di banana di turno a vestirsi secondo i propri talenti, valorizzando  il bello che ognuno ha in sè.
Due coppie di stylist prendono in cura una buccia, che non si sa vestire e le insegnano cosa significa essere alla moda, senza seguire la moda, ma arrivando a conoscerla per utilizzare i giusti strumenti che rendono una persona bella.
Il programma è così articolato: gli stylist si presentanto a casa della richiedente-aiuto e ne visualizzano il contenuto degli armadi, in modo esilarante!
Dopo aver radiografato quello che non va, portano la buccia a fare shopping e le fanno vedere quali sono i capi, i colori e gli stili che meglio le si confanno.
Scelto il look le due buccie di turno si presentanto davanti al giudizio di Giusy Ferrè che decreta il vincitore, con il premio della pubblicazione della loro foto sulla rubrica della giornalista.....
Il tutto è intervallato da piccoli docu-moda: l'ultimo stite delle vip di turno, la storia della moda francese, il vintage, etc.
Il programma riesce a trasmettere le emozioni delle buccie, che diventano bellissime, perchè imparano ad amarsi e a capire come fare a prendersi cura di sè.
E il bello è che alla fine tutti capiscono che la bellezza, quella vera, non sta nell'apparire alla moda, ma nell'usare la moda per prendersi cura di sè, compiacendosi un pochino....


Se sono riuscita a stuzzicare la vostra curiosità, ecco qui un altro aiutino:


L'articolo costituisce materiale per la candidatura a fare parte del Team Florens e che il tema o soggetto dell'articolo è compreso tra quelli che verranno discussi a Florens 2012: www.fondazioneflorens.it

martedì 21 agosto 2012

"Maremma Toscana, che bellezza!!!!"

Maremma di qua, maremma di là, e sopratutto "maremma in su e in giù"!
Quante volte questo intercalare viene utilizzato, anche con espressioni più colorite dagli autoctoni toscani?
 Infinite volte, credo!
 Eppure il termine "maremma" non è solo un intercalare, ma indica una aerea geografica precisa che si trova tra la Toscana ed il Lazio.
Si tratta di una terra selvaggia, fatta di colline di grano, viti e cipressi, pascoli di pecore e balle di fieno.
Cavalli bruni, mulini al vento alla far west, mucche bianche bellissime, immote e solenni, che ruminano tra campi immensi, sotto un cielo terso.
La maremma è anche di più: un mare blu-cristallino, laguna e una lunga pineta.

Anche Dante ne parlava nei suoi celebri versi, individuando così i confini di questa terra:


« Non han sì aspri sterpi né sì folti
quelle fiere selvagge che 'n odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi cólti. »

Dante Alighieri
Inferno, XIV CANTO

Di ritorno da una bella vacanza non posso non parlare delle bellezze del paesaggio e delle sue attrattive, raccontando passo dopo passo gli itinerari percorsi.
Partendo da Prato, mia città natale, ho percorso la superstrada interna che da Firenze porta a Siena, per poi proseguire in direzione Grosseto, fino a raggiungere la meta di Magliano in Toscana.
Questo borgo mi ha letteralmente incantata.
Si tratta di un bel paesino incorniciato tra colli color di grano e cinto da mura imponenti, alte e massicce, di epoca medievale.
Il paesino è pieno di vita ed è piacevole da vivere, ci sono enoteche e ristoranti che offrono piatti prelibati toscani. La specialità culinaria tipica è l'acquacotta: una specie di zuppa di pane raffermo, con aggiunta di verdure e di odori, uova in camicia, pecorino e olio d'oliva extra vergine.
Procedendo da Magliano in direzione mare ci sono molte mete da vedere, più culturali oppure paesaggistico-marittime.
In primis non può mancare una visita ai ruderi del Monastero di San Bruzio. Davvero una suggestiva visione: pietra antica, pezzi di cielo tra il tetto caduto, il tutto incorniciato da campi di olivi e balle di fieno.
Procedendo in direzione Albinia si può scegliere di andare verso Grosseto e fermarsi a Talamone, o seguire verso sud e visitare, spaparanzati al sole, le spiaggie della Gianella e della Feniglia. In particolare la seconda è davvero bellissima, un lembo di terra tra la laguna e il mare, costeggiata da una lunga pineta, sede della Riserva Statale della Duna Feniglia. La Feniglia è da definire come una piscina naturale, perchè l'acqua è bassa e cristallina e la pineta, con suo cri-cri costante, offre riparo dalle ore più calde e ha sorprese naturalistiche: cerbiatti tranquilli che camminano accanto a turisti attoniti e carichi di ombrelloni e asciugamani, brulicando mansueti.

Altra spaiggia da non perdere è quella di Marina di Alberese, situata all'interno del Parco Naturale della Maremma. Incantevole è sopratutto la strada di accesso, dritta e lunga, tra alti pini, costeggiata da colline tipicamente mediterannee da un lato e campi e pascoli dall'altro lato.
Altra meta è l'argentario: Porto Ercole e Porto Santo Stefano, da dove vi potrete imbarcare per gite fuori porta, anche di un solo giorno, in direzione Isola del Giglio e Giannutri.
Per intervallare le giornate di mare, e non correre il rischio di annoiarsi di tanta bellezza, è auspicabile rientrare all'interno e visitare prima Pereta e poi Scansano, due borghi altrettanto belli!
E quando alla fine della vostra vacanza dovrete tornare indietro, allora non potrete non recarvi a Castiglion della Pescaia: paesino di mare, con i suoi negozietti e porticciolo, mura e fortezza in cima al cucuzzolo, con una vista mozzafiato sull'intera Maremma, mare e isole. E quando sarete lassù, anche se cotti dal sole non potrete non esclemare: "Maremma Toscana, che bellezza!!!!".
Se poi dovrete rientrare nelle  città del nord della Toscana, un percorso alternativo potrebbe essere, infine, il seguente: da Castiglion della Pescaia seguire verso nord in direzione di Follica, per poi deviare all'interno verso Massa Maritta. Potrete così conoscere una piccola Siena in miniatura, dotata di un Duomo bellissimo di travertino e serpentina. 

Dopo questa breve tappa, segunedo per Siena potrete trovarvi di fronte, dopo alcuni chilometri la chiesa di San Galgano....poi arrivate a Siena e dopo ancora Firenze.

Insomma uno splendido percorso a ritroso, che vi consolerà un pochino del bel mare che vi siete lasciati alle spalle.
Un viaggio bellissimo, a pochi passi da casa, tra mare e terra, sotto il cielo maremmano!


L'articolo costituisce materiale per la candidatura a fare parte del Team Florens e che il tema o soggetto dell'articolo è compreso tra quelli che verranno discussi a Florens 2012: www.fondazioneflorens.it

venerdì 13 aprile 2012

Il piccolo cinema della mia città.

Molte persone che conosco hanno cominciato ad andare al cinema solo a causa della moda delle multisale, prima della loro invenzione non avevano l'usanza comune di condividere con altri la visone di un film, a cadenza regolare.
Per alcuni sociologi il cinema "è partecipazione ad un rito collettivo, è proiezione di sentimenti, aspirazioni e tendenze sociali".
In questo senso molto di coloro che vanno al cinema solo per moda, solo per recarsi in punto di ritrovo piuttosto che un altro, si possono ritrovare in questa affermazione.
Per altri, invece, il cinema è una abitudine rituale della propria vita, come mettersi le scarpe la mattina o il pigiama la sera. 
Ricordo che da bambina andavo al cinema col mio babbo, che accompagnava me e  mia sorella a vedere i cartoni animati. Il primo cinema in cui sono stata era di un circolo di una parrocchia. I sedili erano di legno, duri e scomodi, scivolosi e poco inclini a stare giù ed era molto facile scivolare tra lo schienale e la seduta (o almeno lo è stato fino a che non sono stata abbastanza grande). Ma l'emozione che provavo lì seduta era pura e semplice.
Poi ho cominciato a vedere altri film e per farlo andavo nei cinema veri. Quelli del centro. Quando ero piccola ce n'erano 5. Adesso ne rimangono 3, di cui uno solo veramente attivo.
E' di questo cinema che voglio parlarvi.
E' caldo e accogliente, quando vi si entra non sembra di stare dentro uno showroom a led, bensì in un teatro. Il bigliettaio commenta le scelte e consiglia.
In questo cinema ho visto il Titanic, era pienissimo e la gente era seduta sugli scalini. Adesso sono state fatte delle modifiche e il cinema è stato diviso in 3 sale.
Sto parlando  dell'Eden e si trova Via Benedetto Cairoli, 24 a Prato.

La prossima settimana ospiterà la 100 MINUTICORTI Rassegna Internazionale Cortometraggio, "La commedia che passione'" un tributo a Piero De Bernardi.  Sarà proiettata una selezione di cortometraggi di registi italiani e stranieri. Ogni sera verranno presentati i migliori corti del festival Salento finibus terrae. Sarà l'occasione per rendere di nuovo omaggio a Pietro De Bernardi, artista pratese recentemente scomparso che ha messo firma in molti capolavori della cinematografia italiana. In chiusura di serata, quindi, proiezione di alcune pellicole alle quali De Bernardi ha collaborato come sceneggiatore.

Sono in programma 3 eventi.

- 16 Aprile 2012
Ospiti Alessandro Benvenuti, Giorgio Leopardi.Programma: 
ore 20: buffet con prodotti pugliesi
ore 20:45: proiezione corti
ore 21.30: incontro con ospiti
ore 22.30: proiezione di Belle al bar di A. Benvenuti (1994)

- 17 Aprile 2012:
Ospiti Giovanni Bogani, Giovanni Veronesi, Isabella De Bernardi.
Programma: 
ore 20:45: proiezione corti
ore 21.30: incontro con ospiti
ore 22.30: proiezione di Compagni di Scuola di Carlo Verdone(1988) 

- 18 Aprile 2012
Ospiti Chiara Raaccini, Monica Scattini, Alessandro Haber.
Programma: 
ore 20:45: proiezione corti
ore 21.30: incontro con ospiti
ore 22.30: proiezione di Parenti serpenti di Mario Monicelli (1992)



Per coloro i quali i cinema rappresenta arte e cultura, passione e compagnia, sembrerà impossibile mancare!!!!

Buona Visione

sabato 24 marzo 2012

Quando la chitarra sembra suonare come mille strumenti messi insieme

Si sa che la poesia è un'arte sublime, capace di esprimere emozioni attraverso giochi di parole e rime.

Esiste, però, un altro tipo di arte: la musica, che riesce spesso a superare la poesia.
Ritmo e melodie si uniscono in modo tale da fare della musica uno stato poetico di passione e suoni.
Ho scoperto di recente un posto dove tutto questo è espresso dal suono di un solo strumento: la chitarra acustica. Generalmente la chitarra è considerato uno strumento minore, da strimpellatori per prati o spiagge. Ed invece riesce ad offrire una possibilità di modi di suonare pressoché infiniti. E' uno strumento dalla potenzialità immensa: a seconda di come si accorda cambia la posizione delle note.
Esiste poi una scuola di pensiero musicale che ha esaltato e potenziato gli usi della chitarra, sto parlando del fingerstyle (letteralmente "stile del dito"). E' una tecnica usata per suonare la chitarra o altri strumenti a corda, usando le punte delle dita o le unghie al posto del plettro.
A Serpiolle, in un piccolo circolo sopra Firenze, si trova uno dei templi italiani del fingerstyle. E' un folk club intitolato in onore di un pezzo di Giovanni Unterberger, che è appunto "Six Bars Jail" (http://sixbarsjail.it/).
Vi si esibiscono chitarristi di fama internazionale e vi posso garantire che le emozioni trasmesse sono davvero sublimi. Vi si respira sempre un clima di amicizia oltre che alla voglia di condividere la passione per la chitarra e per il fingerstyle.
Mi è capitato di ascoltare alcuni celeberrimi chitarristi, italiani e non, capaci di esprimere con questa particolare tecnica i più svariati generi musicali, dal blues al folk, dal celtico ad arrangiamenti spettacolari di canzoni pop. Usano la chitarra come nulla, cambiando accordi e note, suonando come se avessero in mano mille chitarre insieme o appena una sola corda. A volte sembra di sentire suonare una intera orchestra, altre sembra che la chitarra riesca a cantare, come una persona.
Io non mi intendo tanto di musica, ma la amo tanto e vi posso dire, con tutta onestà, che ne vale davvero la pena.

Se ho stuzzicato la vostra curiosità ecco qui un piccolo input:


martedì 20 marzo 2012

Un forno pieno di cose buone sul cucuzzolo

Parlando di mete mangereccie, potendosi concedere una giratina breve, mi viene da pensare al Forno Santi di Migliana, recentemente preso in gestione dalla famiglia Pagli.
Il forno di cui parlo si trova a Migliana, piccola e carina borgata che troverete percorrendo la provinciale per Vaiano nella Provincia di Prato. Ecco qui alcune indicazioni su Migliana: http://www.prolocomigliana.it/index.html

Il forno è noto per la sua schiacciata, che esce calda ogni giorno,  in più ore diverse, portata su una trave di legno dai due fornai Alessandro e Stefano. La potrete gustare ai ciccioli, "liscia" o ripiena dei più gustosi e "unti" salumi tipici toscani. Io vi suggerisco la schiacciata ripiena al lardo di colonnata che è veramente sublime. 
Oltre al salato vi potrete deliziare con una svariata gamma di biscotti. I più famosi sono quelli ripieni di cioccolata, con "tocchettoni" grandi e neri. Ci sono poi i brutti-boni, quelli all'anice, quelli nocciole e farina di castagne e sopratutto quelli al cioccolato bianco con la pasta di cacao neri: BUONISSIMISSIMI.
I locali del forno sono stati recentemente rinnovati. Potrete gustare tali delizie in deliziosi salette con viste sulla vallata o nella terrazza sottostante il forno. D'estate starete al fresco e d'inverno vi riscalderete  grazie alla nuovissima stufa.
Dopo o prima vi potrete dilettare anche con alcune passeggiate in quei di Migliana, immersa in boschi bellissimi. Il forno è aperto tutte le domeniche. 

A tutti Buone Delizie.

"Per pochi immortali, la maggioranza deve morire": Ogni 3,6 secondi qualcuno muore di fame, e 3/4 di essi sono bambini sotto i 5 anni.

Da poco è uscito sugli schermi un film interessante, che magari a prima vista può essere considerato come il solito filmetto spari e schianti.....
In Time di Andrew Niccol, con Justin TimberlakeAmanda SeyfriedCillian MurphyVincent KartheiserOlivia Wilde, invece mi ha piacevolmente colpito per il messaggio metaforico che trasmette.
Il mondo di riferimento è dato da una razza umana, modificata geneticamente, che non può invecchiare.
Si cresce fino a 25 anni, poi si smette di invecchiare e si inizia a correre, perché da quel momento in poi il tempo va comprato. La valuta di scambio è il tempo. Si viene pagati e si compra tutto con il tempo: una corsa sull'autobus, cibo, tutto si paga col proprio tempo. E se non si riesce ad accumularne abbastanza si muore. Come sempre accade ci sono persone che vivono alla giornata, altre invece che sono praticamente immortali. Il bene valore, in questo caso il tempo, è concentrato nelle mani di pochi....
Nel film poi il bellone di turno Justin Timberlake riuscirà a scardinare gli equilibri, etc, etc, etc. La trama e l'evoluzione del film è abbastanza scontata, ma il messaggio per niente.

Quanti nel mondo vivono alla giornata? Quante persone non sanno se arriveranno a domani? Quanti sono i pochi "immortali"?
Se guardiamo le recenti statistiche possiamo ben vedere che la differenza tra ricchi e poveri sta aumentando. Pochi nel mondo se la passano alla grande, altri no. E non parlo solo di mega-miliardari.
Parlo di interi sistema-paese contro altri. Europa, America del nord, pochi paesi asiatici e africani contro il resto del mondo. 



Riporto qui alcuni dati significativi, tratti da un altro articolo (http://ilporticodipinto.it/content/20-statistiche-sulla-distribuzione-della-ricchezza):


  1. Secondo la UN Conference on Trade and Development (Conferenza dell’ONU su Commercio e Sviluppo), il numero di “paesi meno sviluppati” è raddoppiato negli ultimi 40 anni.
  2. I “paesi meno sviluppati” hanno speso 9 miliardi di dollari per importazioni di alimenti nel 2002. Nel 2008 questa cifra è salita a 23 miliardi di dollari.
  3. Il reddito medio pro-capite nei paesi più poveri dell’Africa è sceso a 1/4 negli ultimi 20 anni.
  4. Bill Gates ha un patrimonio netto dell'ordine dei 50 miliardi di dollari. Ci sono circa 140 paesi al mondo che hanno un PIL annuo inferiore alla ricchezza di Bill Gates.
  5. Uno studio del World Institute for Development Economics Research (Istituto Mondiale per la ricerca sull’economia dello sviluppo) evidenzia che la metà inferiore della popolazione mondiale detiene circa l’1% della ricchezza globale.
  6. Circa 1 miliardo di persone nel mondo va a dormire affamato ogni notte.
  7. Il 2% delle persone più ricche detiene più della metà di tutto il patrimonio immobiliare globale.
  8. Si stima che più dell’80% della popolazione mondiale vive in paesi dove il divario fra ricchi e poveri è in continuo aumento.
  9. Ogni 3,6 secondi qualcuno muore di fame, e 3/4 di essi sono bambini sotto i 5 anni.
  10. Secondo Gallup, il 33% della popolazione mondiale dice di non avere abbastanza soldi per comprarsi da mangiare.
  11. Mentre stai leggendo questo articolo, 2,6 miliardi di persone nel mondo stanno soffrendo per mancanza di servizi sanitari di base.
  12. Secondo il più recente “Global Wealth Report” di Credit Suisse, lo 0,5% di persone più ricche controlla più del 35% della ricchezza mondiale.
  13. Oltre 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, vive con meno di 2 dollari al giorno.
  14. Il fondatore della CNN, Ted Turner, è il più grande proprietario terriero privato negli Stati Uniti. Oggi, Turner possiede circa 2 milioni di acri [più di 8.000 Km quadrati - NdT] di terra. Questa quantità è maggiore dell’area del Delaware e di Rhode Island messe assieme [come l’intera superficie dell’Abruzzo - NdT]. Turner peraltro invoca restrizioni governative per limitare a 2 o meno figli per coppia nell’ottica di un controllo della crescita demografica.
  15. 400 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile.
  16. Circa il 28% dei bambini dei paesi in via di sviluppo sono considerati malnutriti o hanno una crescita ridotta a causa della malnutrizione.
  17. Si stima che gli Stati Uniti detengano circa il 25% della ricchezza totale del mondo.
  18. Si stima che l’intero continente africano possegga solo l’1% della ricchezza totale del mondo.
  19. Nel 2008 circa 9 milioni di bambini sono morti prima di compiere i 5 anni. Circa 1/3 di tutte queste morti è dovuto direttamente o indirettamente a scarsità di cibo.
  20. La famiglia di banchieri più famosa al mondo, i Rothschild, ha accumulato montagne di ricchezza mentre il resto del mondo è stato intrappolato nella povertà.
"Quanto tempo ti è rimasto?"

"Solo un giorno!"
"In un giorno si possono fare tante cose!" 

I film, lo sappiamo, sono ben lontani dalla realtà. A volte però è bello poter sognare che le cose possano cambiare e se un filmetto spari e schianti ci può aiutare a riflettere un poco, ben venga!!!!!



domenica 18 marzo 2012

Un anno dopo, 150 anni dopo.

Dopo infinite polemiche, discussioni e dibattiti vari è stato festeggiato, l'anno scorso il 150esimo anniversario dall’Unione di Italia. Il 17 Marzo è stato dichiarato festa nazionale, non siamo andati a lavorare e, per una volta, i tricolori appesi ai balconi sono stati messi a ghermire al vento per motivi non legati ad eventi calcistici.
Sono seguiti momenti di rievocazioni (io, per esempio, ho assistito ad uno splendido spettacolo sulla venuta di Garibaldi a Prato), tra revisionismo storico o meno (ricordiamoci che le guerre di indipendenza di questo paese, sono da intendere, per alcuni versi come la conquista non autorizzata di alcuni territori), l’Italia, come paese esiste da 150 anni e, a seguito del referendum istituzionale del 1946, la forma dello stato è una repubblica!
151 anni dopo a che punto siamo arrivati? Che paese siamo? E soprattutto 150 anni dopo più 1, fatta l’Italia, gli italiani sono stati fatti?

Eppure una delle considerazioni da fare è quella proposta da Andrea Saba che paragona il sistema-Italia ad un calabrone: “il calabrone ha il corpo troppo pesante rispetto alle ali, e perciò non può volare. Così hanno sentenziato gli scienziati della NASA. Ma il calabrone non lo sa, e vola felice”.
“Nonostante i problemi quali crisi energetica, conflittualità sindacale, crisi valutaria, inflazione, instabilità politica, amministrazioni pubbliche inaffidabili, sistema bancario inefficiente, scarse dotazioni infrastrutturali, carenze nei sistemi di trasporto e di telecomunicazione, organizzazione della ricerca scientifica inadeguata ed infine corruzione ingenita e la generale collusione tra potere politico e criminalità organizzata; nonostante tutto questo l'Italia è diventata una delle otto potenze nel mondo” (A. Saba, Il modello Italiano).
Gli italiani brava gente, popolo di santi, navigatori e poeti, legati loro malgrado allo stereotipo di italiano pizza, mandolino, mamma, sono più che mai l’insieme di contrasti e differenze. Se ci pensiamo bene molte delle differenze pre-unitarie si sono mantenute. Tra dialetti ed usanze gastronomiche, tra culture politiche e visioni del mondo, l’unica caratteristica veramente italiana, veramente comune è il pluralismo.
Essere italiana per me significa appartenere ad un popolo fatto di mille paesini e paesielli, fatto di pane e olio, fatto di sole e di mare, di colline e vigneti, di cultura e sorrisi, di parole e di accenti diversi. Tra tetti di terracotta e monumenti antichi, tutte queste diversità sono raccolte da un atto fondamentale che è la nostra Costituzione, che contiene principi e valori di cui andare fieri.
Tra 150 anni e un anno riusciremo ad essere pienamente portatori e difensori di questi principi?
Ricordiamoci che il paese  Italia  “è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” (art. 1. Costituzione). Non dimentichiamo che la nostra “Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (art.2. Costituzione). Soprattutto teniamo bene in mente che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Art. 3, I comma).
Inoltre dobbiamo sapere che l’articolo 12 della nostra Costituzione asserisce che “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Appenderlo per i nostri compleanni significa ricordare la nostra storia, valori e cultura.
E ogni tanto tutto questo fa anche bene!

"Non è un paese per giovani"

Ultimamente si sente un gran parlare della crisi: c'è chi dice che sta per finire e chi sostiene che siamo solo all'inizio. È chiaro però che c'è qualcosa che non va.....

Ma come ci siamo arrivati? E sopratutto come mai, di fronte a contratti di lavoro ridicoli, disoccupazione e inoccupazione giovanile crescente, nessuno fa nulla?
Per cercare di risolvere questo rebus, come sempre, ci viene in aiuto un libro scritto in modo magistrale, con stile semplice e avvincente. Parlo del libro "Non è un paese per giovani. L'anomalia italiana: una generazione senza voce" di Alessandro Rosina.
Il libro comincia citando una riflessione di Berselli: "A lungo si è detto che con il debito pubblico stavamo ipotecando il futuro dei nostri figli. Evidentemente non bastava: noi siamo fatti così, le nuove generazioni ci piace rapinarle". 
La generazione "rapinata" è quella dei giovani, che dopo anni di sacrifici e studi si buttano sul mondo del lavoro vedendo attorno a loro una amara e triste realtà: crisi e degrado ed un "muro di gomma".
Crisi economica e degrado, perché nell'era dello spreco precedente, "tutti i settori sono pieni di gente messa dentro più o meno a caso [...]senza rapportare le assunzioni alle reali necessità e sopratutto senza differenziare gli incapaci dai capaci"......Oltre a questo, di fronte ad una crisi grossa, quando i datori di lavoro si sono trovati alle strette la scelta più facile  fatta è stata quella di scegliere "tra lavoratori con un certo tipo di tutele e altri con,  o senza altri tipi di protezioni". E dato che ormai chi era dentro, era dentro, si è deciso di far scontare tutto su chi era fuori, i giovani appunto, depredandoli di diritti e sogni.
E così cresce sempre di più il numero di coloro i quali si arrendono e smettono addirittura di cercare: l'indice NEET cresce inesorabilmente. Aumentano sempre di più, cioè,  coloro che sono nello stato di  Not in Employment, Education and Training, ovvero ragazzi che non lavorano, non studiano e non si sottopongono a una formazione professionale.


I giovani, quelli che, secondo Karl Mannheim,  dovrebbero essere "quel centro in cui nasce il nuovo" stanno zitti e fermi. Ognuno per sé,  incapaci di lottare insieme.
Perché di fronte alla precarietà ogni lotta si azzera.
E mentre Giuseppe Mazzini all'età di 26 anni fondò la Giovine Italia, la Giovane Italia di oggi resta in attesa, incapace di segnare una vera svolta e di iniziare una nuova più efficace rivoluzione sociale.
Cominciare intanto a capire come sono andate le cose è forse un primo passo per provare a cambiare. 
"Se i giovani trentenni risultano essere la prima generazione a trovarsi in prospettiva a vivere relativamente peggio dei loro padri, i ventenni hanno almeno il vantaggio di potersi preparare per tempo e a vivere in una società costruita per penalizzarli". Possono accettare tutto questo, oppure no.

Come sempre buona lettura

domenica 11 marzo 2012

L'orrido di Botri: canyon e acqua "marmata"

Visto che ormai si sta avvicinando la bella stagione, che siamo stanchi del freddo e che presto inizieremo a lamentarci del caldo, sembra quanto mai opportuno riflettere su una meta di viaggio fresca e rilassante.

Per gli amanti dell'avventura fuori porta, ma non troppo fuori porta, una gita all'Orrido di Botri è un must da non perdere. Nella Valle del Serchio, nel comune di Bagni di Lucca si trova una gola calcarea, con pareti altissime, strette e percorse da acqua limpida e freddissima.

Questo magico locus amoenus è raggiungibile da Lucca con la Statale n. 12 del Brennero, che si percorre fino a Fornoli, nei pressi di Bagni di Lucca; si devia poi verso Tereglio, imboccando la Provinciale n. 56, e seguendo le indicazioni per Ponte a Gaio-Orrido di Botri. Si arriva a Ponte a Gaio partendo da Bagni di Lucca. 

Occorrerà indossare un elmetto, avere un costume indosso, scarpe impermeabili o calzettoni di ricambio.
Si camminerà a ritroso tra bosco, fiume e rocce. Su e giù, tra scale naturali fatte di sassi scivolosi e pochi spazi terrosi all'ombra di pareti altissime e sopra di esse cielo terso e alberi verdi.
Alcuni tratti, tra le rocce strette, sono da percorre interamente nell'acqua, per questo è bene andarci d'estate, magari in una di quelle calde afose domeniche.
Vi stancherete tanto, ma vi delizierete di natura!
Portate con coi uno zainetto impermeabile e riponete con cura un pochino di cioccolata per scaldarvi.....
Ricordatevi che nella Riserva sono vietate tutte le attività che possano compromettere la salvaguardia del paesaggio, degli ambienti naturali, della fauna e della flora: in particolare, è vietato il disturbo della fauna selvatica, l'accensione di fuochi ed il campeggio, la raccolta di fiori e piante, l'asportazione di minerali e l'abbandono di rifiuti di qualsiasi genere. Durante le escursioni è vietato allontanarsi dagli itinerari autorizzati.
Prima o dopo la scarpinata è consigliabile una sosta mangereccia-panoramica al Ponte del Diavolo, altrimenti detto come il ponte di Borgo a Mozzano o della Maddalena.....

Non resta che augurarvi buon viaggio!!!!!!

E' Scabroso le Donne Studiar

Qualche volta capita che si riesca a spegnere la tv e a non indossare il pigiama prima delle 21:00.
Succede che magari una tua amica, che è attrice nell'anima, ti inviti a un suo spettacolo....e allora capita di rimanere invischiati in uno scambio di energie tra risate, musica, gesti e espressioni e passioni.
Ed è stato così che ho assistito ad un bellissimo omaggio alle donne.




Nelle sere dell'8, 9 e 10 Marzo una brava compagnia teatrale è riuscita a dar vita all'universo femminile nel suo complesso grazie ad una serie di sketch comici e momenti poetici. Sto parlando dello spettacolo teatrale "E' SCABROSO LE DONNE STUDIAR" di Marco Poli e con  Maurizio Bertocci, Giovanni degli Innocenti, Valentina Lascialfari, Veronica Natali, Ilaria Perruccio, Martina Saetta con il contributo canoro e musicale di  Veronica Gori, di Mirko Maccari alla chitarra, e di  Giovanni Pini. 

Le donne dal parrucchiere, le donne di un collettivo femminista, le donne e le poesie d'autore, le donne che fanno le faccende, le donne raccontate dagli uomini, le donne raccontate da celebri canzoni....in poche parole le donne dudu in cerca di guai......

Bravissimi tutti e grazie per le belle emozioni!!!!