“Chi in ogni
momento si lamenta […] di portare la propria croce (marito, moglie, padre,
madre, nonno, nonna, zio, zia, fratello, sorella, figlio, figlia, patrigno,
matrigna, figliastro, figliastra, suocero, suocera, genero, nuora) è a sua
volta la croce dell’altro, che […] si lamenta di dover sopportare a tutte le
ore la croce (genero, nuora, suocera, suocero, figliastra, figliastro,
matrigna, patrigno, figlia, figlio,
sorella, fratello, zia, zio, nonna, nonno, madre, padre, moglie, marito) che
gli è toccato di portare in questa vita,
e così, da ciascuno secondo le sue capacità e a ciascuno secondo i propri
bisogni”.
Augusto Monterosso
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