lunedì 30 luglio 2007

Cineamando.......Apocalypto


















E' uscito qualche tempo fa nelle sale e ha suscitato un pò di scalpore perchè consiederato cruento.....Sto parlando di APOCALYPTO!

In realtà penso che tutte le critiche al riguardo siano prive di fondamento, non è certo più cruento di tutti i film di ammazzamento vari che si vedono in TV, e certo lo è meno del filmato in diretta dell'impiccagione di Saddam....
E' un bel film, e anche se in lingua originale è seguibile...l'ambientazione è bella, la colonna sonora è suggestiva, io me l'ascolto spesso, mentre studio anche, è piuttosto rilassante.....poi gli attori sono dei fichi paura, quindi.....
Scherzi a parte il film fa vedere i costumi e gli usi di una società antica, e cerca di dare una interpretazione sul perchè sia "finita"....

L'emozione bella che ho provato guardando questo film, poi, è legato ad un libro, guarda un pò, di Isabelle Allende, La città delle Bestie. Ho visto il film dopo averlo letto e mi pareva di conoscere già i luoghi o i suoni, perchè l'Allende me li aveva già fatti conoscere.....Se quindi non avete nè visto il film, nè letto il libro, allora vi do un consiglio: prima il libro, poi il film (le due storie non sono legate minimamente, solo il luogo li accomuna), ne rimmarete soddisfatti!!!!


domenica 22 luglio 2007

Lo spirito di Euterpe....



Ci sono dei personaggi che, quando li incontri, è per sempre. Non è una novità questa; e parlo di incontri nelle pagine dei libri. Chi legge ha, su chi non legge, anche questo vantaggio: di vivere quasi due volte contemporaneamente, non soltanto nel mondo reale, ma pure in quello della fantasia. Le sue conoscenze, e spesso le sue amicizie, non si limitano a personaggi in carne ed ossa: comprendono anche la gente fatta di puro spirito, di invenzione, come quella, che appunto, popola i romanzi”.
Milo Milani
Ecco perchè tanto a lungo mi soffermo sui libri, sui loro contenuti....perchè sono tra i soggetti più cari che mi circondano, vivere senza di essi mi sarebbe impossibile......
Lisa

sabato 21 luglio 2007

La storia di Miriam e Laila....


Mille splendidi soli

Fresca di lettura arrivo a parlarvi di questo bellissimo libro, scritto da Khaled Hosseini. La storia è molto triste e toccante, ha come protagoniste due donne Miriam e Laila, a cui il destino riserva una vita difficile, in un paese dove per le donne non è stato facile vivere in passato e non lo è tutt'ora. Ma l'altro protagonista è l'Afganistan: l'autore ripercorre la sua storia attraverso le vicende di Laila e Miriam, ne ricostruisce i drammi, la distruzione e la speranza. Soprattutto l'attenzione è incentrata su Kabul, che viene magicamente descritta nei giorni prima delle innumerevoli distruzioni che l'hanno coinvolta. Per poter descrivere questa città l'autore rievoca i versi di una poesia, di Saib-e-Tabrizi, poeta persiano del XVII secolo, da cui poi è tratto il titolo del libro.....

non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che brillano dietro i suoi muri...

Il libro è insomma una splendida finestra su un mondo, un paese lontano, che l'occidente vede per lo più solo come un covo di terroristi, o luogo di vita di poveri ignoranti. Non è così, si mettono alla luce tante cose: la cultura, le speranze, le tradizioni religiose. Le figure maschili del libro sono poi varie, positive e non, ma reali e rappresentanti di una realtà che non è tutta estremismo.

Non voglio svelare i dettagli della trama, perché questo è un libro da leggere tutto d'un fiato, gustando amarezza e speranze, con colpi di scena inaspettati...e soprattutto perché le emozioni e le storie di vita narrate non meritano di essere riassunte in poche parole.

Riporto comunque alcuni passi.

Chiuse gli occhi e si concentrò. Con il trascorrere del tempo a poco a poco si sarebbe stancata di quell'esercizio. Avrebbe trovato sempre più estenuante quel suo rispolverare i ricordi, risuscitare ciò che ormai era moro da tempo. Sarebbe arrivato il giorno per cui non avrebbe più sofferto per quella perdita. [...] La sua mancanza non le sarebbe più pesata come ora, perché ora, il dolore della sua assenza non le dava più tregua”.
( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 196).


Mariam non avrebbe saputo dire quante volte la cinghia avesse colpito Laila, quante parole di implorazione lei stessa avesse gridato, quante volte avesse schivato il groviglio di visi, di braccia, di scudisciate, prima di vedere delle mani che si aggrappavano al viso di Rashid, gli strappavano i capelli, unghie scheggiate che affondavano le mani nelle sue mascelle e gli graffiano la fronte. Quanto tempo fosse passato prima che si rendesse conto con costernazione, ma anche con sollievo, che quelle dita erano sue”.
( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 361).

A Laila sembrava strano ritrovarsi di nuovo a Kabul. La città è cambiata. Ogni giorno vede gente che mette a dimora nuove pianticelle, ridipinge le vecchie case, porta mattoni per costruirne di nuove. Si scavano canaletti di scolo e pozzi. Sui davanzali Laila vede fiori interrati in vasi ricavati dai gusci vuoti dei razzi dei mujahidin – i Fiori dei Razzi li chiamano gli abitanti di Kabul”.
( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 424).
Spero di avervi invogliato almeno un po' a leggere questo libro, per poter conoscere una bellissima storia, e poter arrivare ad affezionarsi un po' ad un paese troppo disgraziato, ma meraviglioso allo stesso tempo.

Lisa

martedì 17 luglio 2007

Visto Harry Potter film




Ok ok ok, ottima la recenzione per Harry Potter e l'ordine della fenice...il primo fra tutti i film tratti dal llibro che veramente sa ricreare l'atmosfera della fantomatica scuola di magia, ovviamente ci sono dei tagli rispetto al libro...ma è fatto veramente bene!!!
Giudizio super positivo, anche per i nuovi aspiranti maghi che l'altra sera hanno ricevuto il loro benvenuto a Hogwarts.....

Dove l'amore perde?


Joestein Gaarder

Se si ha voglia di leggere una bella storia e filosofeggiare allo stesso tempo, allora un salto nel mondo di J.G. È quello che ci vuole....Vi segnalo “l'enigma del solitario”, “Vita brevis”. Due bellissime storie. Davvero!

A proposito di Vita Brevis....

E' una lettera d'amore di Flora Emilia a Sant'Agostino, la storia di una passione.
Lisa
NON CREDO IN UN DIO CHE, PER SALVARE L'ANIMA DI UN UOMO, COSTRINGE UNA DONNA A SPRECARE LA PROPRIA VITA”
(DALLA LETTERA DI FLORIA EMILIA A SANT'AGOSTINO )

Un pò d'arte non guasta.....


Il primo quadro ce ho apprezzato e capito è il Bacio di Francesco Hayez.

Il dipinto rappresenta 'ultimo bacio che il combattente da alla sua amata, prima di partire per la guerra. Infatti vedia che lui ha già un piede sulle scale, pronto ad andar via, e sfiora appena il viso della donna, che da le spalle alle scale, e abbraccia con passione l'uomo, per dimostrargli tutto il suo amore.....
Sotto le vesti medievali l'autore in realtà vuole lodare l'azione dei risorgimentali contro l'oppressione austrica, ma il dipinto va al di là di tutto questo, rappresenta lo spazio e il tempo in sè, è una scena teatrale, staccata da ogni contesto sempre presente e sempre passata, il tutto condito da un romanticismo innato: un capolavoro!

Lisa

Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar


Questo è un altro dei miei libri culto....
E' una pseudo-autobiografia scritto con maestria perché sembra che sia davvero Adriano in persona a parlare. Si narra della vita dell'imperatore e delle vicende di un uomo eccezionale. Un uomo che vive come un Ulisse alla ricerca di un Itaca interiore.
E' un bel libro che davvero sa descrivere la Roma imperiale e una società passata, ma viva allo stesso tempo.

Riporto qui alcune frasi:

“Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su se stessi: la mia prima patria sono stati i libri”.

“la morale è una convenzione privata; il decoro è una faccenda pubblica”.

Lisa

L'inno alla gioia......




















La canzone di Bacco e Arianna,
Lorenzo il Magnifico


"Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Quest'è Bacco e Arianna, belli, e l'un dell'altro ardenti: perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti. Queste ninfe ed altre genti sono allegre tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'e certezza. Questi lieti satiretti, delle ninfe innamorati, per caverne e per boschetti han lor posto cento agguati; or da Bacco riscaldati, ballon, salton tuttavia. Chi vuol esser lieto sia: di doman non c'è certezza. Queste ninfe anche hanno caro da lor essere ingannate: non puon fare a Amor riparo, se non genti rozze e ingrate: ora insieme mescolate suonon, canton tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Questa soma, che vien drieto sopra l'asino, è Sileno: così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d'anni pieno; se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Mida vien drieto a costoro: ciò che tocca, oro diventa. E che giova aver tesoro, s'altri poi non si contenta? Che dolcezza vuoi che senta chi ha sete tuttavia? Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi siam, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Donne e giovìnetti amanti, viva Bacco e viva Amore! Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore! Ciò c'ha a esser, convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza".

Insomma siamo felici e lieti e godiamoci le cose come vengono, che domani non si sa cosa può accadere, della serie "dont't worry, be happy"....... Lisa

Una bella poesia di Cecco Angiolieri

S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

Questa è la poesia più famosa e conosciuta di Cecco Angiolierim che con la sua Becchina, prendeva in giro la Beatrice di Dante, insomma era il poeta più alternativo del suo tempo....
De andrè musicò poi questa poesia, e la sentiamo così:





E diciamola che la poesia è tanta, l'umore un pò meno..................... Lisa

lunedì 16 luglio 2007

La nuova mitologia di Tolkien


Il tentetivo di Tolkien è stato quello di dar vita ad una vera e propria mitologia fantasy, crando un mondo nuovo e alternativo bellissimo che ha saputo incantare tutti.
La sua storia più conosciuta, il Signore degli anelli, esalta gli umili, e dona speranza. come ho già detto, leggere è come aprire una finestra su un'altro mondo, se il mondo che si apre è quello di Tolkien, allora si apre una finestra sul sogno.

La via prosegue senza fine


"La Via prosegue senza fine

Lungi dall'uscio dal quale parte.

Ora la Via è fuggita avanti,

Devo inseguirla ad ogni costo

Rincorrendola con piedi alati

Sin all'incrocio con una più larga

Dove si uniscono piste e sentieri.

E poi dove andrò ? Nessuno lo sa".

(canzone scritta da Tolkien, v. Signore degli anelli)


Lisa

Un pò di mitologia non guasta mai


Quando avevo 13-14 anni, ed andavo alle medie, per la prima volta sono entrata nel mondo di Omero, il poeta a cui sono attribuite l'Iliade e l'Odissea, anche se i più pensano che i due capolavori siano il risulatao di più compositori, aedi, ovvero cantori, che andavano a giro per l'Ellade a cantare delle gesta di eroi, di dei e di vita.
Insomma quando per la prima volta sono entrata in quel mondo, me ne sono letteralmente innamorata, e non l'ho più lasciato. Ho fatto il liceo classico solo per amore di una società antica, dei suoi miti e della sua storia, e a cose fatte ne sono più che contenta. L'amore per la mitologia greca si è poi ampliato e ha lasciato spazio alla mitologia tutta dalla nordica alla africana, a quella degli indiani d'america, etc, fino ad arrivare a quella fantasy grazie all'Omero moderno che è stato Tolkien.

Questo mondo però è un pò aulico, perchè è scritto da autori antichi, con un linguaggio un pò prolisso, e insomma noioso a volte, ma bellissimo. Avere il canale giusto d'accesso può facilitare la divulgazione di questo mondo, anche col rischio di "barbarizzarne" la forma. Eppure è una necessità sempre più sentita.

Così vi segnalo due autori che hanno cercato di riscrivere l'Iliade e l'Odissea in chiave moderna, in volumetti accettabili....Ovviamente non sono come gli originali, ma rendono l'idea molto bene, e la lasciano acceddere ai nostri tempi e ritmi.

Il primo è "Iliade" di A. Baricco, (ecco che ritorna il must), e ripercorre le tappe della bellissima storia, facendo parlare i personaggi stessi....in realtà il libro è l'insieme di una serie di monologhi, infatti è stato pensato per una rappresentazione teatrale. Il tutto è reso benissimo! L'autore all'inizio del libro spiega i suoi perchè, cosa c'è di diverso dal testo originale di Omero, etc.

Il secondo è "Dicono di Odisseo", di Imme Dros, dove l'autrice olandese ripercorre le avventure di Odisseo, noto ai più come Ulisse, attraverso una serie di racconti dei vari personaggi del racconto che narrano a Temaco le sorti del padre..

Riporto qui un passo:

"Il racconto di Mentore

Tornare a raccontare del passato? Tornare a raccontare della partenza di Odisseo?
La storia telemaco la conosci ormai meglio di me...Ma sia come vuoi. Ascolta
[...]
Appena il vento fu propizio, le navi fecero vela per l'aulide. Le vedo ancora allontanarsi all'orizzonte. Dodici navi nere". (tratto da Dicono di odisseo, di Imme Dros, Salani Editore)

Entrambi riescono a cogliere la bellezza dei due capolavori della poesia umana, alla base di tutta la storia della letteratura occidentale.

Non mi resta che augurarvi buona lettura


Lisa

sabato 14 luglio 2007

Una lezione di poesia.......

Un pò di Magya non guasta

Di cosa sto parlando?
Di un bel libro fantasy, alternativo alla saga harrypotteriana e che merita una citazione in questo blog. Il Primo dei tre, fin'ora pubblicati, di Angie Sage, mi è stato regalato da amici appassionati di Harry Potter per offrirmi un nuovo mondo su cui aprire una finestra ogni tanto.....
E devo dire che i tre libri, in ordine, Magya, Volo, AlKymia non sono niente male davvero. Briosi e fantasiosi, una bella storiella davvero. Ambientato in un mondo altro, in un tempo non ben definito, dove la magia vive insieme agli abitanti di una ciitadina sorta attorno ad un castello, dove da sempre regna solo una regina alla volta. Il libri hanno anch'essi un protagonista d'eccezione, ovvero Septimus Haep, che da membro dell'esercito giovane diviene apprendista del Mago straordinario, e poi anche apprendista alchemico.
Insomma per tutti quelli che fossero interessati buona lettura....

giovedì 12 luglio 2007

Aprile 2003


Mi sono guardata attorno.
Ho respirato, ho respirato.
Ho fissato le cose... ho visto l'erba secca
e verde, gli alberi
immobili.
Ho ascoltato la voce della gente e sentito
il cigolio delle altalene.
Ho preso il colore del cielo.
Ho preso il calore del sole.
Ho afferrato il muoversi leggero del vento....
E tutte queste cose, poi, le ho legate nel centro della mia mente.
Ho respirato la vita
senza perchè o come,
ho sempricemente vissuto.

Lisa

Una bella storia.....

Il falenino
E
la stella

Una piccola falena d’animo delicato si invaghì una volta di una stella.Ne parlò ai suoi amici e questi gli consigliarono invece di invaghirsi di un abat-jour.
“Le stelle non sono fatte per svolazzarci intorno”. Disse un suo amico falena. “Le lampade, a quelle sì puoi svolazzare dietro”…“ Si ha ragione” – disse un altro amico – “Almeno lì approdi a qualcosa, invece andando dietro alle stelle non approdi a niente !”.
Il falenino rimase deluso delle loro parole, ma non diede ascolto né all’uno né all’altro. Ogni sera, al tramonto, quando la stella spuntava s’avviava in volo verso di essa e ogni mattina, all’alba, se ne tornava a casa stremato dall’immane fatica.
Un giorno uno dei suoi amici gli disse: “Non ti bruci un’ala da mesi, ragazzo mio, e ho paura che non te la brucerai mai. Tutti noi ci bruciacchiamo ben bene volteggiando intorno alle lampade di casa. Su avanti datti da fare, vai a prenderti una bella scottatura!
Un falenotto forte e robusto come te senza neppure un segno addosso!”.
Il falenino, stanco delle continue prese in girò, lasciò stare i discorsi dei suoi presunti amici, e non andò a volteggiare intorno ai lampioni di strada né intorno alle lampade di casa: continuò ostinatamente i suoi tentativi di raggiungere la stella, che era lontana migliaia di anni luce.
Lui credeva invece che fosse impigliata tra i rami più alti di un olmo.
Provare e riprovare, puntando alla stella, notte dopo notte, gli dava un certo piacere, lo rendeva felice, tanto che visse fino a tardissima età. I suoi amici, che tanto lo prendevano in giro, invece erano morti tutti bruciati ancora giovanissimi.

Questa storia mi è stata raccontata qualche tempo fa…non so dire chi sia l’autore…, ma mi piace riportarla e parlarne, perché in essa ci vedo un buon significato. La stella e l’abat-jour possono significare molte cose: il bene o il male, le cose vere o quelle di moda superficiali, i new global o pro global, etc. Ognuno può vederci molte cose. Io ci vedo una perla di saggezza che ci dice che nella vita è importante soprattutto saper guardare a se stessi, saper seguire i propri desideri e passioni, senza vergogna, essere ciò che si è, senza timori, perché tanto chi ti “prende in giro” si brucia alla abat-jour, mentre chi sa apprezzarti vola con te verso la stella……

lunedì 9 luglio 2007

La ricetta per una buova vita

Desiderata


Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti. Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi ed incolti, hanno anch’essi una loro storia. Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso ed amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.

Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo. Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.

Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.

Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.

Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.

Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. Sforzati d’essere felice.


Manoscritto del 1692
trovato a Baltimora
nell'antica Chiesa di San Paolo

Bella Prato!







"Vorrei cantare alla città di Prato......"

Un po' di vera poesia non guasta mai


Taci, anima stanca di godere.

di Camillo Sbarbaro

"Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all'uno e all'altra vai
rasegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d'ira o di speranza,
e neppure di odio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d'una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremo
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato...
Invece camminiamo,
camminiamo io e te sonnambuli.
E gli allori son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ho la voce
la sirena del mondo, e il mondo è grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso".

Il motto dei motti


"Homo sum, humani nihil a me alienum puto"
Terenzio


Tra la Cina, il Tibet e l'Afghanistan

Due commenti su due bei libri, letti recentemente, che oltre a raccontare delle belle storie introducono ad un mondo altro, descrivendo bene una cultura e paesi a noi sconosciuti, troppo mal visionati, putroppo.
Il primo libro è La strada celeste, storia d'amore e d'avventura di una donna cinese in Tibet, di Xinran. L'ho comprato per caso, perchè uno dei miei sogni + grandi sarebbe andare in Tibet, e allora leggo molto al riguardo. E' proprio una bella storia, sempre di quelle made in china, quindi sul filo struggente malinconico, ma bella. Soprattutto perchè descrive un pò cosa avvenne durante la "conquista" cinese del Tibet, etc, un pò perchè descrive il Tibet e la vita dei pastori nomadi.....

Riporto alcune parti:

" si diede ad osservare la straoridnaria dimora dove si trovava. La tenda era nera quadrangolare di feltro era ricavata dal pelo dello yak ed era sorretta da solidi pali di legno. [...]dal suo giaciglio Wen cercò di farsi un'idea sui suoi ospiti, ma le fu impossibile [...] le sembrava tutto insolito e bizzarro, non ultimo il peculiare odore che aleggiava nell'aria e che sapeva di sterco, sudore e cuoio".

"si voltò e lo vide sventolare una bianca sciarpa di seta hada che aveva strappato da una fila di bandierine di preghiera agitate dal vento, gridando qualcosa che non riuscì ad afferrare. Si precipitò verso di lui zizgando fra le pietre mani antiche forse migliaia di anni..." Tratto da La stada celeste, di Xirnran, pag. 74, 75, 150,151, sperling paperback.

Questo libro è scritto così bene, che quando qualche tempo fa ho visto un documentario sui pastori nomadi mi pareva di aver già visto tutto, o di conoscrle già.....
Il secondo libro è + famoso perchè è stato il primo in classifica per un bel pò, ora è all'ottavo posto, sto parlando del Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini.Il successo del libro è meritatissimo, una storia bellisma, uno spaccato di storia afgana raccontata attraverso le vicende personali di un ragazzo, che diventato uomo torna a fare i conti col suo passato e col suo paese.
Anche per questo una parte, tratta dall'incipit del libro:

"Sono diventato la persona che sono oggi al''età di docici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla...[...] Non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente".

Lo stesso autore ha pubblicato ora un'altro libro, che è sempre ai primi posti in classifica, Mille splendidi soli, ma questo non l'ho ancora letto.....ma sicuramente ve ne parlerò tra un pò

Lisa

Dalla Cina con furore

"Sotto un unico cielo", (spada spezzata)

Si può deludere un amore per un'idea.....
Un bellisnimo film che racconta sotto + punti di vista, associati a più colori, la storia di un pò di artimarzaioli che vogliono far fuori l'imperatore.....

Saffo


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SAFFO
E sono più verde dell'erba e poco lontano da morte sembro a me stessa...."
Su me sudore si spande, e un tremito mi afferra.
e con gli occhi nulla vedo, mi rombano le orecchie.
"un fuoco sottile mi corre sotto la pelle

Gli Alberi



"Tutto il mondo filtrato dagli alberi, dai loro rami grossi, e dalle loro foglie sottili. Tutto si placa a stare lì e guardare una delle cose più belle al mondo.

Se ne stanno, fermi e quieti, non li smuove nessuno.
Stanno lì e vivono. Stanno lì e si fanno cullare dal vento, e ondeggiano.
Ondeggiano.
E poi hanno quel modo tutto loro di prendere il sole. Né si bruciano, nulla! Se lo lasciano passare attraverso.
Punto!
Stanno lì e prendono il sole e lo trasformano in luce propria, filtrata, pulita".
lisa

Un altro must: Daniel Pennac

Ok ok, Pennac è entrato nella mia vita prerompentemente, e credo me l'abbia cambiata davvero, tanto da farmi andare a Parigi per vedere Belleville, il quartiere che è sullo sfondo dei suoi libri saga sulla famiglia Malaussene. In breve in questi romanzi, ovvero Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Malaussene, La passione secondo Terese, Ultime notizie dalla famiglia, Pennac racconta la storia di una famiglia sui generis, composta dal fratello maggiore e dai tanti fratelli, figli della stessa madre, ma da tanti padri diversi, che vive vicende buffisime & trilleresche. I romanzi estramente ironici sono anche uno spaccato della vita quotidiana di una Parigi no bene, tra magrebini, algerini e cinesi e parigini doc, si direbbe, dove i legami di amicizia, di amore e di famiglia, vanno oltre gli schemi classici di buon costume...... A Belleville, come dicevo ci sono stata, ed ero felicissima di essere lì, perchè era come essere dentro i libri di Pennac: pensate a marciapiedi affollati, stile grande mela, a negozi etnici e parigini iniseme, ad odori orientali mischiati alle patisserie parigine. Pensate che mentre io camminavo estasiata, i miei compagni di viaggio mi dicevano di cambiare zona, perchè insomma Belleville è Belleville......
Cmq, aneddotti parigini a parte, Pennac mi ha introdotto al concetto di tribù: ovvero quella sovraspecie di famiglia allargata comprendente i legami parentali, ma anche quelli di sangue non sangue, insomma.... se non ci avete capito molto allora partite dal primo e leggete.... o vi innamorate oppure no....sintetizzare Pennac con una frase si può? Bo!
Forse così:
.............
si perchè Pennac, lascia anche i silenzi nei dialoghi, e forse è questo Pennac.

Frattanto vi lascio a una bella interpretazione di Claudio Bisio, che ha fatto anche uno spettacolo sul Signor Malaussene, ma che non trovo adesso, qui una interpretazione da Grazie, monologo scritto sempre da Pennac.

Lisa

A proposito di Ennio

Dunque che dire? Le sue musiche sono un punto di riferimento per tutti, per gli appassionati e i non, perchè tutti abbiamo visto almeno una volta un film, dove c'era lui che faceva la colonna sonora, o sentito una delle tante cose che ha composto. La bella musichina che si sente nello spot promo per l'otto x mille della chiesa è la sua, che era la colonna sonora del celebre film Mission. Io sono andata a sentirlo, l'anno scorso al Mandela Forum....la pelle d'oca...e poi anche di più. Ad un certo punto uno dalla folla ha gridato: un ce n'è come te! E penso avesse proprio ragione, o no?

Lisa



Alessando Baricco: un must, almeno per me

Ecco Baricco è il G. Allevi dei libri, non a caso è lui che ha scritto Novecento, un monologo che racconta la storia di un pianista che vive sull'oceano, da cui hanno tratto anche un film, il pianista sull'oceano, appunto, la cui colonna sonora, tra l'altro è stata fatta dal grande maestro Ennio Morricone.
La storia di un musicista e di musica jazz, forse è il libro che rappresnta l'emblema del jazz...

"di una sola cosa mi fregava nella vita: suonare la tromba. Così quando venne fuori quella storia che cercavano gente per il piroscafo, il Virginiam, giù al porto, io mi misi in coda. Io e la tromba. Gennaio 1927. Li abbiamo già i suonatori, disse il tizio della compagnia. Lo so, e mi misi a suonare. Lui se ne stette lì a fissarmi senza muovere un muscolo. Aspettò che finissi, senza dire una parola. Poi mi chiese:
Cos'era?
Non lo so.
Quando non sai cos'è, allora è jazz....." (tratto da Novecento, di A.Baricco)



Ovvimente Baricco sarà un must nei miei interventi......alla prossima
Lisa

Da Euterpe ad Allevi

Mentre ero a villeggiare all'Elba.....mi sono imbattuta per caso nell'elbajazz, e anche se ho assistito solo alle prime due serate, mi è andata piuttosto bene....perchè ho avuto la fortuna di ascolatre Giovanni Allevi dal vivo... La bellezza di un pianista-filosofo, con i capelli al vento, in jeans e maglietta che chiede il permesso per togliersi la felpa, perchè il brano che deve eseguire è un pò agitato. Una emozione bellissima, un personaggio ironico e poetico. Ha spiegato tutti i suoi pezzi, come sono nate le musiche e perchè, per chi non avesse avuto la fortuna o l'occasione di sentirlo ecco un assaggio, è la musica che si sente per lo spoot della bmv, mi pare....
Come sei veramente, buon ascolto!!

Euterpe: Nuovo spazio

Euterpe era la musa della poesia e della musica lirica, e mi sembrava un buon nome da dare a un nuovo spazio per il nostro blog-sito, spazio che vorrei deicare alla Recensione, si fa per dire, discussione, presentazione di film, libri, musica, e non solo, foto e quant'altro.....
Essendo io una appassionata di tutto questo mondo ho un pò di cose da dire al riguardo, e spero ne abbiate ancche voi......


Lisa

Chi era Euterpe


Euterpe era la musa della musica e della poesia lirica. Questo blog è dedicato a questo.
E' dedicato alla poesia, ai libri, al cinema, alle foto, etc. Tutte le mie + grandi passioni quindi.....