sabato 25 agosto 2012

Bionda artigianale, dal gusto un po' amaro, con aroma di caramello



Prendi una sera d'estate.

Prendi un piccolo borgo toscano.

Guarda il paesaggio di colline e olivi.

Senti il gusto delle cose fatte a mano,

Assapora aromi e bollicine.

Ascolta i musici e guarda i giullari.

Vivi sotto il cielo.

Ecco la magica atmosfera che ho vissuto ieri sera, per caso, per le strade del Borgo di Artimino.
Recatami in loco per sfuggire dal caldo e mangiare i buoni salumi e formaggi di un circolino doc, in compagnia di vento e cipressi, ho potuto imbattermi in una piacevolissima e dissetante sorpresa: il Festival della Birra Artigianale.
E così mi sono ritrovata a gironzolare tra gli stand, in un atmosfera tutta medioevale, ad assaggiare birre di ogni tipo, rigorosamente "fatte a mano"!
Gli espositori, tutti vestiti di panni antichi, ti parlavano delle loro creazioni, descrivendone i sapori e gli aromi.
C'erano le rosse e le bionde, le birre fruttate o caramellate, quelle al doppio malto o quelle al farro.
Il tutto intervallato da spettacoli medioevali: musici, giullari, saltimbanco e tombola medioevale.
La serata è stata davvero bellissima e mi ha fatto piacevolmente riflettere su un nuovo trend economico: la produzione di birra artigianale!
Ultimamente, infatti, mi è capitato spesso di assaporare birre artigianali, e ne sono rimasta soddisfatta. Primariamente perché sono un modo diverso di consumare un prodotto, contro tendenze eccessivamente global, ma secondo un criterio di valorizzazione di un territorio (spesso sono utilizzati orzo e luppolo locali). Secondariamente perché hanno un'aroma migliore e non sono eccessivamente "gassate", sono insomma più fluide, e quindi più buone da gustare.
Infine bevendole, si rimane legati, in un modo speciale, al luogo in cui sono state prodotte.
Di solito non uso il mio blog per fare pubblicità, ma per descrivere meglio le birre che ho bevuto, non posso non fare riferimento ad alcuni produttori:
- La Ramata: una belgian dubbel, fatta da una miscela di malti, alcuni caramellati, made by Bottega 33;
- La Sibilla: birra in stile Fata, bionda delicata e floreale, capace di trasmettere percezioni e risonanze di cristallina purezza, made by Birrificio le Fate;
- La birra dell'Isola d'Elba, francamente non ricordo il tipo che ho bevuto, ma era con il farro, made by Birra dell'Elba;
- La Buonamici, color rosso rubino, schiuma pannosa, made by Borgo al Cornio;
Altri erano poi i produttori presenti....il Birrificio Math, il Piccolo Birrificio Clandestino, il Bad Attidude, che aveva le bottiglie con la grafica più carina di tutte ( si sa che una donna guarda anche questo), la Desmund, Il Bovaro, l'Acribirrificio.
State tranquilli, non sono riuscita, ahimè, a berle tutte, e l'ho fatto tramite piccoli assaggi. Ho insomma bevuto con prudenza, ma gustando ogni bollicina!

Se ho stuzzicato il vostro interesse, e vi ho fatto venire un po' di sete, vi ricordo che l'evento ad Artimino dura fino al 26 agosto, e che il team di Cervogia Fest, organizza altre due tappe: dal 28 al 30 Settembre a Rocca di Serravalle Pistoiese e dal 5 al 7 Ottobre al Castello di Monteriggioni.

Unire un segreto antico ad un modo diverso di fare economia è un modo nuovo di guardare all'artigianalità! Se il tutto viene miscelato con maestria a scenari d'altri tempi, la fermentazione non può che produrre ottimi risultati!

E così come scriveva William Shakespeare, "For a quart of ale is a dish for a king"!!!!!!


L'articolo costituisce materiale per la candidatura a fare parte del Team Florens e che il tema o soggetto dell'articolo è compreso tra quelli che verranno discussi a Florens 2012: www.fondazioneflorens.it

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