giovedì 27 gennaio 2011

27 Gennaio, Giornata della Memoria tra i libri....

« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»


legge n. 211 del 20 luglio 2000 del Parlamento Italiano 


Oggi si ricordano i caduti e le vittime di una parte disastrosa della storia umana.

Euterpe vuole contribuire a questa giornata.

Vi parlerò di due libri. Ne potrei citare tanti altri, ma ne scelgo due: Il Rogo di Berlino di Helga Schneider e Se questo è un uomo di Primo Levi.
Entrambi raccontano quella parte di storia che oggi ricordiamo, ma da una prospettiva diversa.
Il Rogo di Berlino è la storia di una bambina che cresce sotto il regime nazista e che vive la società tedesca negli anni di guerra. Se questo è un uomo parla della prigionia nei campi di concentramento.
Entrambi i libri sono bellissimi, ma diversi. 
Il primo racconta dall'interno. Racconta come  si viveva in Germania, come venivano educati e cresciuti i bambini, racconta la vita dei tedeschi rimasti a Berlino negli ultimi giorni di guerra, e parla di idealismi e di dolore.
Il secondo racconta dall'esterno. La deportazione e la vita nei campi di concentramento, e anch'esso parla di idealismi e di dolore.
Da qualsiasi punto di vista osserviamo queste storie, impariamo che gli idealismi e la crudeltà umana sono due facce della stessa medaglia, comprendiamo che il confine è labile, molto labile. 
Ci sono alcune scene dei due libri rimastemi impresse, vele riporto:

 
dal Rogo di Berlino
"Rimarranno qui per sempre?"
"Prima o poi se ne andranno".
"Allora chi sono i cattivi, i russi o i tedeschi?" 
[...]
Lui continuò a rispondermi bonariamente: "Ogni popolo ha i suoi uomini buoni e i suoi uomini cattivi; forse in quello tedesco c'è una tendenza che in quello russo appare meno accentuata, il fanatismo".
"Cos'è il fanatismo?"
"Il fanatismo è quando si fanno cose con un impegno così esagerato da diventare ciechi e sordi e acritici".
"Cosa vuol dire acritico?"
"Quando si rinuncia a giudicare, a valutare o a interpretare il risultato dell'opera o dell'attività o anche dell'atteggiamento di qualcuno. Ad esempio il popolo tedesco, o buona parte di esso, ha mantenuto nei confronti di Adolf Hitler una posizione acritica, almeno ufficialmente".
"La direttrice del collegio diceva che il Führer era cattivo," commentai "diceva che era un razzista".
"Lei era critica," rispose Opa "e anche coraggiosa".


da Se questo è un uomo
"Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già alto, mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta furibonda. Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca:

Considerate la vostra semenza:
Fatti non foste a viver come bruti.
Ma per seguir virtute e canoscenza


Come se anch'io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato chi e dove sono.Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo del bene. O forse è qualcosa di più: forse, nonostante la traduzione scialba e il commento pedestre e frettoloso, ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda, che riguarda tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che riguarda noi due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe della zuppa sulle spalle".



Come sempre buona lettura!

Come oggi buona memoria!

[...]

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