lunedì 9 luglio 2007

Un altro must: Daniel Pennac

Ok ok, Pennac è entrato nella mia vita prerompentemente, e credo me l'abbia cambiata davvero, tanto da farmi andare a Parigi per vedere Belleville, il quartiere che è sullo sfondo dei suoi libri saga sulla famiglia Malaussene. In breve in questi romanzi, ovvero Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Malaussene, La passione secondo Terese, Ultime notizie dalla famiglia, Pennac racconta la storia di una famiglia sui generis, composta dal fratello maggiore e dai tanti fratelli, figli della stessa madre, ma da tanti padri diversi, che vive vicende buffisime & trilleresche. I romanzi estramente ironici sono anche uno spaccato della vita quotidiana di una Parigi no bene, tra magrebini, algerini e cinesi e parigini doc, si direbbe, dove i legami di amicizia, di amore e di famiglia, vanno oltre gli schemi classici di buon costume...... A Belleville, come dicevo ci sono stata, ed ero felicissima di essere lì, perchè era come essere dentro i libri di Pennac: pensate a marciapiedi affollati, stile grande mela, a negozi etnici e parigini iniseme, ad odori orientali mischiati alle patisserie parigine. Pensate che mentre io camminavo estasiata, i miei compagni di viaggio mi dicevano di cambiare zona, perchè insomma Belleville è Belleville......
Cmq, aneddotti parigini a parte, Pennac mi ha introdotto al concetto di tribù: ovvero quella sovraspecie di famiglia allargata comprendente i legami parentali, ma anche quelli di sangue non sangue, insomma.... se non ci avete capito molto allora partite dal primo e leggete.... o vi innamorate oppure no....sintetizzare Pennac con una frase si può? Bo!
Forse così:
.............
si perchè Pennac, lascia anche i silenzi nei dialoghi, e forse è questo Pennac.

Frattanto vi lascio a una bella interpretazione di Claudio Bisio, che ha fatto anche uno spettacolo sul Signor Malaussene, ma che non trovo adesso, qui una interpretazione da Grazie, monologo scritto sempre da Pennac.

Lisa

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