giovedì 28 aprile 2011

La Storia di Enrico VIII raccontata attraverso quella della sua ultima moglie

Eccoci a raccontare di un altro bel romanzo storico che aggiungo alla mia lista. Romanzo che mi ha appassionato così tanto da finirlo in soli due giorni, anche a causa della mia permanenza forzata a letto per malattia.
Trattasi del libro di Carolly Erickson, L'ultima moglie di Enrico VIII.
Sono le vicende di Catherine Parr, che fin da bambina prende parte alla vita del superbo sovrano di Inghilterra, Enrico VIII, conoscendo tutte le sue mogli e diventandone l'ultima.
Si narra la storia della vita entusiasmante di Cat: dei suoi malanni e dispiaceri, delle fortune e dei suoi 4 amori: quello della giovinezza e innocenza, quello della convenienza, quello della passione e quello del potere e della paura.
La brava autrice del romanzo riesce a rievocare i sapori e le scene di un tempo passato, trasportandoci dentro vicende storiche che esercitano un fascino senza tempo.

Ecco qui alcuni passi del primo capitolo:

.....Ricordo una pianura battuta dal vento, nelle Fiandre, chiamata la Valle Dorata. Avevo sette anni: ero bionda, con gli occhi azzurri, e facevo parte del seguito della Regina Caterina; ero giunta nella valle su un carro pieno di bauli, cesti e gabbie di chiassosi polli e anatre. Cadeva una pioggia leggera, e sollevai il cappuccio del mantello per proteggermi il capo. [...]
Mancava poco al tramonto, e il sole del tardo pomeriggio colpiva il padiglione dorato e pareva incendiarlo, diffondendone il fulvo splendore sui tetti circostanti e sul fiume. Mentre guardavo, tutte le finestre di un vicino padiglione in pietra si accesero di una luce rossastra, riflettendo il sole ormai basso sull'orizzonte, e pensai che fosse l'immagine più bella che avessi mai veduto..........

A tutti, come sempre, auguro una buona lettura!

venerdì 8 aprile 2011

Albert Einstein Ipse Dixit

Di questi tempi, avere una idea circa la Crisi è normale.
Provare a pensarla in altri termini è da persone speciali....

«... Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere "superato".


Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, VIOLENTA IL SUO STESSO TALENTO e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.



La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza di essa tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.»

sabato 19 febbraio 2011

Somewhere Over The Rainbow

Letteralmente adoro la canzone di Israel Kamakawiwo'ole, Somewhere Over The Rainbow, riporto qui di seguito la treduzione!!!


"Da qualche parte sopra l'arcobaleno


proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto

una volta durante la ninna nanna

da qualche parte sopra l'arcobaleno

volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,

i sogni diventano davvero realtà



un giorno esprimerò un desiderio

su una stella cadente

mi sveglierò quando le nuvole

saranno lontane dietro di me

dove i problemi si fondono come gocce di limone

lassù in alto, sulle cime dei camini

è proprio lì che mi troverai

da qualche parte sopra l'arcobaleno

volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,

oh perchè, perchè non posso io?



Beh vedo gli alberi del prato e

anche le rose rosse

le guarderò mentre fioriscono

per me e per te

e penso tra me e me

"che mondo meraviglioso!"



Beh vedo cieli blu e nuvole bianche

e la luminosità del giorno

mi piace il buio e penso tra me e me

"che mondo meraviglioso!"



I colori dell'arcobaleno così belli nel cielo

sono anche sui visi delle persone che passano

vedo degli amici che salutano

dicono "come stai?"

in realtà stanno dicendo "ti voglio bene"

ascolto i pianti dei bambini

e li vedo crescere

impareranno molto di più

di quello che sapremo

e penso tra me e me

"che mondo meraviglioso!"



un giorno esprimerò un desiderio

su una stella cadente

mi sveglierò quando le nuvole

saranno lontane dietro di me

dove i problemi si fondono come gocce di limone

lassù in alto, sulle cime dei camini

è proprio lì che mi troverai

da qualche parte sopra l'arcobaleno

ci sono i sogni che hai osato fare,

oh perchè, perchè non posso io?".


venerdì 18 febbraio 2011

Complicazioni


Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato.
Catullo

Fate che la vostra vita sia spettacolare.

Lo sò che giunti al termine di questa nostra vita tutti noi ci ritroviamo a ricordare i bei momenti e dimenticare quelli meno belli, e ci ritroviamo a pensare al futuro cominciamo a preoccuparci e pensare io che cosa farò chissà dove sarò da qui a dieci anni. Pero io vi dico ecco guardate me vi prego non preoccupatevi tanto, perché a nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via e se per caso sarete depressi alzate lo sguardo al cielo d'estate con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, quando una stella cadente sfreccerà nell'oscurità della notte col suo bagliore esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare.


dal film "L'attimo fuggente" di Peter Weir 

giovedì 27 gennaio 2011

Per non dimenticare

Se questo è un uomo

“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

   Considerate se questo è un uomo
   Che lavora nel fango
   Che non conosce pace
   Che lotta per mezzo pane
   Che muore per un sì o per un no.
   Considerate se questa è una donna,
   Senza capelli e senza nome
   Senza più forza di ricordare
   Vuoti gli occhi e freddo il grembo
   Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
  
   O vi si sfaccia la casa,
   La malattia vi impedisca,
   I vostri nati torcano il viso da voi.”


Primo Levi

27 Gennaio, Giornata della Memoria tra i libri....

« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»


legge n. 211 del 20 luglio 2000 del Parlamento Italiano 


Oggi si ricordano i caduti e le vittime di una parte disastrosa della storia umana.

Euterpe vuole contribuire a questa giornata.

Vi parlerò di due libri. Ne potrei citare tanti altri, ma ne scelgo due: Il Rogo di Berlino di Helga Schneider e Se questo è un uomo di Primo Levi.
Entrambi raccontano quella parte di storia che oggi ricordiamo, ma da una prospettiva diversa.
Il Rogo di Berlino è la storia di una bambina che cresce sotto il regime nazista e che vive la società tedesca negli anni di guerra. Se questo è un uomo parla della prigionia nei campi di concentramento.
Entrambi i libri sono bellissimi, ma diversi. 
Il primo racconta dall'interno. Racconta come  si viveva in Germania, come venivano educati e cresciuti i bambini, racconta la vita dei tedeschi rimasti a Berlino negli ultimi giorni di guerra, e parla di idealismi e di dolore.
Il secondo racconta dall'esterno. La deportazione e la vita nei campi di concentramento, e anch'esso parla di idealismi e di dolore.
Da qualsiasi punto di vista osserviamo queste storie, impariamo che gli idealismi e la crudeltà umana sono due facce della stessa medaglia, comprendiamo che il confine è labile, molto labile. 
Ci sono alcune scene dei due libri rimastemi impresse, vele riporto:

 
dal Rogo di Berlino
"Rimarranno qui per sempre?"
"Prima o poi se ne andranno".
"Allora chi sono i cattivi, i russi o i tedeschi?" 
[...]
Lui continuò a rispondermi bonariamente: "Ogni popolo ha i suoi uomini buoni e i suoi uomini cattivi; forse in quello tedesco c'è una tendenza che in quello russo appare meno accentuata, il fanatismo".
"Cos'è il fanatismo?"
"Il fanatismo è quando si fanno cose con un impegno così esagerato da diventare ciechi e sordi e acritici".
"Cosa vuol dire acritico?"
"Quando si rinuncia a giudicare, a valutare o a interpretare il risultato dell'opera o dell'attività o anche dell'atteggiamento di qualcuno. Ad esempio il popolo tedesco, o buona parte di esso, ha mantenuto nei confronti di Adolf Hitler una posizione acritica, almeno ufficialmente".
"La direttrice del collegio diceva che il Führer era cattivo," commentai "diceva che era un razzista".
"Lei era critica," rispose Opa "e anche coraggiosa".


da Se questo è un uomo
"Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già alto, mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta furibonda. Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca:

Considerate la vostra semenza:
Fatti non foste a viver come bruti.
Ma per seguir virtute e canoscenza


Come se anch'io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato chi e dove sono.Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo del bene. O forse è qualcosa di più: forse, nonostante la traduzione scialba e il commento pedestre e frettoloso, ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda, che riguarda tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che riguarda noi due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe della zuppa sulle spalle".



Come sempre buona lettura!

Come oggi buona memoria!

[...]